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Sciopero del servizio di emergenza territoriale in Campania

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Uno sciopero dei medici del servizio di emergenza territoriale in Campania è stato proclamato da 16 sigle sindacali per il 26 marzo, con presidio sotto la sede della Regione Campania in via Santa Lucia, a Napoli. Le ragioni della mobilitazione sono state spiegate alle autorità preposte all’ordine e alla tutela della salute dei cittadini, ovvero il prefetto di Napoli, Marco Valentini e il governatore regionale Vincenzo De Luca, la questione è quella relativa alla retribuzione dei medici convenzionati di emergenza territoriale, ovvero i cosiddetti dottori del 118, in quanto secondo quanto enunciato dai sindacati determinate aziende non solo hanno provveduto già a tagliare le retribuzioni, ma avrebbero paventato la possibilità di azioni di recupero fino a un quinto dello stipendio. La protesta dei medici riguarda i tagli delle indennità di circa 5 euro all’ora sullo stipendio decisi dalla Regione, su sollecitazione della Corte dei Conti della Campania, che ha ritenuto l’accordo del 2003 illegittimo e le Asl avrebbero già iniziato a richiedere indietro i soldi. Una situazione davvero esplosiva con la Campania che si trova a vivere un picco di contagi da coronavirus simile ai livelli di novembre 2020 e con la rete ospedaliera messa a dura prova dalla pandemia. Le decurtazioni, hanno spiegato le sigle sindacali, “contribuiscono a rendere insostenibile lo sforzo dei medici di emergenza territoriale, già profondamente provati dalla necessità di essere in prima linea per la pandemia in atto”.

 

https://www.sicomunicazione.it/sciopero-del-servizio-di-emergenza-territoriale-in-campania/

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