Dalle prime ore dell’alba, ad Acerra e in diverse località, anche al di fuori della regione Campania, 150 carabinieri del comando provinciale di Napoli stanno dando esecuzione a una misura cautelare personale emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 17 soggetti gravemente indiziati di favoreggiamento personale aggravato dal metodo e dalle finalità mafiose e associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di armi comuni e da guerra. L’indagine era stata originariamente avviata a seguito della latitanza di Salvatore Calabria, esponente apicale del clan camorristico De Sena di Acerra, il quale, resosi irreperibile all’indomani della condanna all’ergastolo e dell’emissione nei suoi confronti della misura cautelare della custodia in carcere in relazione all’omicidio di Giovanni Sodano, alias “o ciucciaro”, già esponente di vertice del clan Mariniello di Acerra, veniva infine tratto in arresto nel marzo del 2015; era stato infatti individuato a Roma, mentre si trovava seduto a un tavolino di un bar, in possesso di una carta d’identità e di una tessera sanitaria contraffatte nonché di quattro telefoni cellulari e altrettante schede sim fittiziamente intestate ad altre persone. Come sovente avviene in tali tipi di attività investigative, la quasi totalità delle utenze telefoniche impiegate dagli indagati erano intestate a cittadini extracomunitari, tuttavia, gli accertamenti svolti hanno permesso di identificare gli effettivi utilizzatori dei telefoni monitorati, come nel caso, ad esempio, di uno dei fiancheggiatori di Calabria allorquando, in occasione dell’arresto di quest’ultimo, veniva trovato in sua compagnia. Non solo, il predetto, immediatamente dopo l’arresto del latitante, effettuava delle conversazioni telefoniche in cui dava l’annuncio e commentava l’evento; in primis, fornendo la notizia alla compagna del latitante: «A Roma! Ci hanno.. Ci hanno fermato.. Ci hanno bloccato! Stavamo due tre di noi ià! E ci hanno bloccati a tutti quanti! Mo siamo.. siamo usciti e lui sta la! Mo lo portano… però mo lo vanno a pigliare e lo portano a.. a Cisterna! Hai capito?».
