Cerca
Chiudi questo box di ricerca.

Spy story. Arrestato ufficiale della Marina: segreti ai militari russi. Rabbia di Di Maio

Si parla anche di:

Una storia di spie tra Italia e Russia, di quelle da manuale della Guerra Fredda, con il più classico dei copioni: informazioni segrete in cambio di soldi. È l’ultimo eclatante episodio di spionaggio messo in atto dal Cremlino in un Paese europeo, che rischia in questo caso di inasprire le relazioni tra Italia e Russia, quando Roma ha fin qui sempre sostenuto la linea del dialogo con Mosca anche di fronte a quei consessi internazionali che invece vorrebbero isolare Vladimir Putin.

Un ufficiale della Marina italiana, Walter Biot, è stato fermato martedì sera mentre consegnava documenti classificati relativi alle telecomunicazioni militari a un funzionario dell’addetto militare dell’ambasciata russa a Roma.

 

Dopo lunghi pedinamenti da parte del controspionaggio italiano, i due sono stati fermati, al buio di un parcheggio della capitale, mentre l’uno consegnava una pen drive e l’altro 5.000 euro divisi in piccole scatole.

 

Arrestato con l’accusa di spionaggio politico e militare, il capitano di fregata Biot rischia una condanna da 20 anni all’ergastolo. «Un atto ostile di estrema gravità», l’ha definito il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che appena venuta alla luce la vicenda ha fatto convocare l’ambasciatore russo Sergey Razov alla Farnesina. Il governo italiano ha anche annunciato la decisione di espellere due funzionari della sede diplomatica di via Gaeta.

 

In risposta da Mosca c’è chi minaccia una «reazione simmetrica». Per il presidente della commissione Esteri della Duma, Leonid Slutsky, quello di Roma è stato «un gesto estremo», destinato a segnare «un’impronta negativa» sui rapporti bilaterali e che dimostra come ormai «la spio-mania sia arrivata anche in Italia».

 

Il riferimento è alle molteplici accuse di spionaggio avanzate dall’Occidente – dagli Usa alla Gran Bretagna – nei confronti della Russia, che al contrario denuncia come un’ossessione euro-atlantica.

 

Ma quanto avvenuto in Italia non sarebbe un episodio isolata. Il 22 marzo scorso c’è stata l’espulsione di due diplomatici russi dalla Bulgaria dopo l’arresto di 6 persone sospettate di spiare per conto di Mosca. Il copione è lo stesso: secondo gli inquirenti, le informazioni venivano trasmesse dietro compenso a funzionari dell’ambasciata russa a Sofia.

 

 

https://www.sicomunicazione.it/spy-story-arrestato-ufficiale-della-marina-segreti-ai-militari-russi-rabbia-di-di-maio/

In evidenza

CRONACA

POLITICA