Una famiglia distrutta, una strage probabilmente pianificata nel dettaglio. L’ennesimo fatto di sangue che si è consumato nel partenopeo sarebbe stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza della zona: nelle immagini dei dispositivi di sicurezza, la sequenza dei terribili minuti della devastazione compiuta dal 69enne ex operatore ecologico in pensione. Obiettivo dell’uomo, Lyudmyla Velykgolova, interprete ucraina di 42 anni ora ricoverata in gravi condizioni al Cardarelli di Napoli, in Rianimazione. A perdere la vita nel corso della sparatoria che si è consumata a Forio d’Ischia, sabato scorso, sono stati l’attuale compagno della donna, un 49enne partenopeo, e la madre di lei, ex suocera del killer che, al termine della sparatoria, ha rivolto l’arma contro di sé togliendosi la vita.

“Le condizioni della paziente restano critiche ma stabili: è vigile, solo blandamente sedata”, ha spiegato ieri il direttore della Rianimazione del Cardarelli, Francesco Imperatore. “Stiamo effettuando una serie completa di esami di monitoraggio e accertamenti strumentali per valutare con attenzione l’evoluzione delle lesioni riportate. Per avere un quadro più chiaro serviranno ancora alcuni giorni. Possiamo dirci cautamente ottimisti, ma per lo scioglimento della prognosi sarà necessario attendere almeno le prossime 48 ore”. Intanto, mentre la comunità si stringe intorno alla famiglia delle vittime e prega perché la 42enne si rimetta presto, le forze dell’ordine proseguono nel loro lavoro, ascoltando le versioni rese da chi si trovava nei dintorni, in quei fatali momenti, e analizzando le immagini delle telecamere dell’area, testimoni silenziose della strage.

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