14 anni di reclusione, senza sconti e senza concessioni. L’Appello ha confermato le richieste dell’accusa a carico di un cittadino bengalese ritenuto responsabile dell’aggressione e dello stupro di una giovane agente della Polizia partenopea avvenuto nell’ottobre del 2022 all’interno del parcheggio del porto di Napoli. L’agente, che aveva da poco concluso il suo turno di lavoro in Questura, era al parcheggio per recuperare la sua automobile e andare via, quando, secondo le ricostruzioni degli investigatori, l’aggressore l’aveva bloccata e stordita.
Un colpo alla testa per farle perdere i sensi, quindi la violenza, seguita poi dal tentativo di strangolamento del bengalese che le ha preso il collo tra le mani e ha fato forza. Le ricerche dell’aggressore, dopo i fatti, terminano rapidamente: i colleghi della vittima, avvertiti da lei stessa appena rinvenuta, rintracciano il bengalese nei paraggi. Un anno fa, la sentenza in primo grado per l’aggressore, a cui erano stati assegnati con rito abbreviato 14 anni. Due giorni fa, il bis in corte d’Appello, sentenza che ha eradicato qualsiasi speranza per l’aggressore di ottenere benefici o di vedersi ammorbidita la pena.
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