A vent’anni dal suo omicidio, finalmente è arrivata giustizia per Giulio Giaccio, freddato nel luglio del 2022. Oggi finalmente i suoi assassini hanno un nome.
I due indagati
Le indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli hanno portato all’esecuzione di due misure cautelari nei confronti di due uomini ritenuti affiliati al clan Polverino. Si tratta di Salvatore Camarota, 1967, detenuto in carcere a L’Aquila, e Carlo Nappi, del ’58, già detenuto anche lui ma nella casa circondariale di Livorno. Le indagini, inoltre, hanno permesso di appurare che la vittima era estranea a contesti di criminalità organizzata e la sua errata identificazione come soggetto che stava intrattenendo una relazione con la sorella di uno dei due assassini, che non approvava.
In aggiunta a questo, l’attività investigativa ha consentito di fare maggiore chiarezza sulle modalità con cui i due assassini sarebbero entrati in azione. Fingendosi poliziotti, avrebbero prima raggiunto Giaccio presso la sua abitazione e qui l’avrebbero costretto a salire nella propria auto, per poi condurlo al luogo dell’omicidio. Pur avendo negato ogni coinvolgimento nella relazione, Giaccio era stato ucciso con un colpo d’arma da fuoco e il suo cadavere distrutto completamente, disciolto nell’acido. Per Camarota e Nappi è scattata la misura cautelare disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari: la sentenza definitiva ne decreterà il destino.
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