Con l’addio di inizio mese alla misura di sostegno sociale introdotta a inizio pandemia, le manifestazioni di dissenso si susseguono senza apparente soluzione di continuità. Azioni sparse, talvolta organizzate talvolta spontanee, tanto nei centri delle grandi città quanto nei comuni e nelle periferie. Dopo il presidio fuori l’INPS organizzato da USB e Potete al Popolo/Unione Popolare, a Napoli oggi va inscena una nuova protesta contro il taglio al reddito di cittadinanza. A organizzare il tutto, stavolta, i disoccupati del Movimento 7 Novembre.
Il messaggio del Movimento prima della protesta contro il taglio del reddito
“Il Governo Meloni, in continuità con il Governo Draghi, continua l’attacco ai disoccupati e lavoratori. Con un SMS lascia per strada 169mila famiglie. Mentre si aumentano le spese militari, non si toccano paradisi fiscali, i profitti miliardari, si porta avanti la pace fiscale per evasori, in Campania – contemporaneamente al taglio dei finanziamenti per i progetti di riqualificazione delle nostre periferie – ci saranno 37 mila nuclei, oltre 21 mila nella provincia di Napoli da agosto, più ricattabili accettando lavori di merda, sottopagati e senza un salario dignitoso”. Inizia così il messaggio condiviso sui social dal movimento per annunciare la manifestazione odierna.
“Noi siamo da anni in piazza contro disoccupazione, precarietà, sfruttamento e per garantire la redistribuzione del lavoro necessario dal punto di vista sociale ed ambientale. E la stessa nostra vertenza è uno strumento per unire i bisogni materiali immediati e l’opposizione alle politiche governative. Crediamo che le giuste e speriamo tante iniziative anche spontanee che si stanno determinando devono alimentarsi dentro un piano chiaro ed evitare che forze politiche istituzionali possano imprigionare la disponibilità alla lotta dei percettori e non.
Per cui crediamo che bisogna una campagna unitaria ed un percorso di lotta contro l’economia di guerra ai poveri, l’aumento delle spese militari e dei vitalizi e lo stop del reddito di cittadinanza: per un salario minimo intercategoriale ed un reddito per campare, per un piano del lavoro socialmente necessario, per ridurre l’orario di lavoro a parità di salario:
– Rafforzare le lotte dei disoccupati/e
– Costruire comitati di quartiere di riferimento
– Partecipare a tutte le prossime iniziative
– Lanciare mobilitazione unitaria a Napoli
– Sostenere scioperi del sindacalismo di classe
– Organizzare piazza nazionale a Roma
Ci vediamo all’iniziativa spontanea di Mercoledì h 10:00 a Porta Capuana”.