Nelle grandi città turistiche continua a tenere banco la questione dei tavolini e dehors dei locali di ristorazione o beverage nelle aree dei centri storici.
A Roma si discute la norma “salva-dehors”
Nell’ambito del disegno di legge concorrenza, il governo Meloni, nella persona del ministro delle imprese Adolfo Urso, discute della norma “salva-dehors”, inerente all’ok per l’ultima proroga per tavolini e gazebo. Un testo che sarebbe l’anticipazione di un provvedimento strutturale e definitivo.
Già all’inizio di quest’anno Urso aveva annunciato di esser al lavoro “all’interno del disegno di legge sulla concorrenza” ad un “provvedimento per rendere strutturali i tavolini all’aperto, i dehors” in modo da farne anche “un elemento di decoro urbano”. Urso aveva poi riferito anche alla stampa di un confronto in corso con le associazioni settoriali e ovviamente anche con l’Anci.
Le anticipazione del documento
Spulciando tra i dettagli emersi in queste ore, il provvedimento in fase di discussione ridefinisce in modo più calibrato la capacità decisionale del singolo apparato comunale. Previsto un alleggerimento burocratico che andrà a facilitare per i gestori delle attività l’installazione di tavolini e dehors. Il lascia passare scatterebbe già con il solo parere positivo di un tecnico, questo almeno nelle zone non vincolate a livello storico e paesaggistico. Ai Municipi, salvo variazioni, spetterà il potere decisionale sulle zone in cui inserire le piattaforme e quello di decidere la tipologia degli arredi, in conformità con la location urbana in cui si inseriscono le installazioni.
Situazione tavolini a Napoli, come si muoverà il Comune?
A Napoli nel caso in cui il provvedimento diventi ufficiale bisognerà capire le mosse dell’amministrazione Manfredi, figurante tra le più attive in Italia nella lotta al tavolino selvaggio Al di là del blocco per aperture di locali nel centro storico deciso da Palazzo San Giacomo negli anni del covid, l’amministrazione si è impegnata da mesi nell’erigere un regolamento sui dehors, il cui iter è in fase conclusiva. «Specialmente nella zona Unesco ci vuole equilibrio tra l’interesse di imprenditori e il decoro urbano – chiara da tempo la posizione di Teresa Armato, assessore comunale alle Attività Produttive.