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Terremoto politico nel comune di Melito, arrestato il sindaco

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Scambio elettorale politico mafioso, oltre all’associazione di tipo camorristico, corruzione e tentata estorsione. Questi alcuni dei reati che hanno portato all’arresto, questa mattina di diciotto persone a Melito, in provincia di Napoli, dalla Direzione Investigativa Antimafia. Tra gli individui raggiunti dalla misura cautelativa c’è anche il primo cittadino Luciano Mottola, eletto nell’ottobre del 2021. Con lui anche il presidente del consiglio comunale Rocco Marrone, due consiglieri.

Le indagini

Dalle indagini, condotte in questo anno e mezzo, è venuto fuori che il clan degli Amato Pagano in vista delle elezioni promise i voti di tutti gli affiliati e dei loro parenti in cambio di somme di denaro e di aiuti per permessi e concessioni sul territorio cittadino. In più una candidata di un altro gruppo politico, contrario al sindaco, fu costretta a fare la campagna elettorale per gli avversari perché minacciata dal clan.

Le reazioni

A stretto giro arrivano le reazioni politiche: “L’arresto del sindaco di Melito di Napoli, Luciano Mottola, è un segnale inquietante del legame e delle relazioni di certa politica con la criminalità organizzata”, affermano in una nota i deputati e senatori campani del M5S. “La magistratura dovrà fare chiarezza – proseguono – ma certamente il fatto che sia stato emesso un provvedimento così grave e soprattutto le pesanti accuse di scambio politico-mafioso e altri gravi reati verso il sindaco eletto con una coalizione guidata da Fratelli d’Italia e verso il presidente del consiglio comunale suscitano fortissima preoccupazione”.

Per i rappresentanti del M5S “serve uno scatto in avanti per spazzare via ogni area grigia che lega la politica ai clan, anche in vista delle prossime amministrative. Chiediamo – evidenziano – l’immediato scioglimento del consiglio comunale di Melito e ci auguriamo che Giorgia Meloni e il suo partito, in questo caso direttamente coinvolto in una vicenda tanto grave, prendano immediatamente le distanze da quanto accaduto e facciano un’ampia riflessione sulla scelta dei propri candidati e della propria classe dirigente sui territori”.

Voto di scambio, agli arresti il padre di una ex deputata

Le indagini coordinate dalla direzione distrettuale antimafia relative al voto di scambio politico mafioso a Melito di Napoli hanno portato all’arresto anche dell’imprenditore Emilio Rostan, padre dell’ex deputata Michela (del tutto estranea all’inchiesta). Secondo gli inquirenti, l’imprenditore avrebbe ricoperto il ruolo di regista nelle elezioni del sindaco Mottola. Rostan, a quanto emerge dalle indagini, avrebbe più volte incontrato l’uomo ritenuto il punto di riferimento del clan Amato Pagano nel comune di Melito e non solo. Si tratta di Vincenzo Nappi, ucciso in un ristorante durante un agguato di camorra. Tra i due ci sarebbero stati diversi incontri inerenti a questioni di appoggio politico.

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