Ancora scene di estrema violenza all’interno di una struttura sanitaria campana. Dopo le immagini dell’aggressione di un’operatrice socio sanitaria ai danni di una paziente, nell’avellinese, stamane la diffusione delle riprese dello scatto d’ira di un genitore all’ospedale Santobono di Napoli.
Il racconto della vittima
Non si è trattato di attimi di terrore, ma di un assalto andato avanti per quasi due ore, quello che si è verificato nella notte tra ieri e oggi all’ospedale Santobono di Napoli. A denunciare i fatti, la stessa vittima dell’aggressione, una infermiera del pronto soccorso pediatrico, che ha raccontato così le scene di violenza che si sono verificate.
“Sono stata bersaglio di gente che nemmeno voglio classificare”, ha dichiarato la donna. “Ho dovuto tranquillizzare una mamma giunta in ospedale con una neonata che respirava male. Vista la difficoltà respiratoria, le stavo spiegando che sua figlia sarebbe stata la prossima a essere visitata, ma lei aveva paura, temeva che quella gente che sentiva inveire contro di me potesse arrabbiarsi con lei per la precedenza acquisita”.
Un disaccordo alla base dell’aggressione
Il racconto di quegli attimi di terrore fatto dalla donna prosegue in maniera preoccupante. “Sono stata oggetto di minacce e violenza per più di 2 ore per aver somministrato, chiedendo al genitore presente, del Nurofen a un ragazzo di 12 anni con un dolore toracico – dolore valutato ben 2 volte secondo i protocolli in uso”, ha spiegato l’infermiera. “Mi è stata quasi lanciata una bombola di ossigeno ed un estintore“.
“La madre”, continua a raccontare l’infermiera, “non presente alla valutazione e non è stata d’accordo sulla somministrazione del farmaco visto che il paziente, a suo dire, era asmatico. Non ho avuto modo di farle capire che le due cose non sarebbero mai state correlate”. Con tristezza, la donna ha concluso: “Sono stanca di svolgere il mio lavoro così: non ho più voglia di combattere la violenza e la mancanza di rispetto per noi operatori sanitari“.
Le terribili immagini diffuse dal consigliere Borrelli
“Non si può più tollerare che certi soggetti portino terrore e violenza negli ospedali tra i presenti ed impedendo al personale medico di svolgere le proprie mansioni”, ha commentato sui social il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, a corredo delle immagini inviategli dalla donna. “Servono presidi militari nei pronto soccorso e pene severe per violenti”, condanna Borrelli. “Ad oggi nessun soggetto che ha sfasciato o realizzato aggressioni in un ospedale ha subito una condanna e intanto è sempre meno il personale medico disposto a lavorare nei pronto soccorso per paura di essere sottoposto a violenza”.
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