Corre spedita la macchina della terza dose di vaccino anticovid in Italia. Gran parte della popolazione si sta recando negli hub vaccinali, nelle farmacie e dai medici di base per effettuare la puntura, in poche settimane, ovvero dal 15 novembre, si è passati da 150 mila dosi giornalieri alle ben 400mila attuali, con il superamento della soglia dei dieci milioni di italiani coperti con terza dose, ma il dato negativo emerge da coloro che avrebbero più bisogno di essere protetti, ovvero i pazienti anziani e fragili.

In particolar modo sei milioni e seicentomila ultrasessantenni stanno ancora attendendo per il richiamo. Tra gli over ottanta poi sono circa un milione e settecentomila, il 59% dell’intera fascia. La fascia con i dati peggiori è quella al di sopra dei settant’anni, su una platea di 4 milioni non si sono presentati due milioni e quattrocentomila cittadini, pari al 60% degli aventi diritto.

La copertura vaccinale per coloro che hanno terminato il ciclo, dopo i cinque mesi passa al 43,9% ponendoli a rischio di contrarre il covid. Qualche paziente con doppia dose passa anche per la terapia intensiva, in genere nei reparti ordinari le loro condizioni sono migliori di coloro che non sono vaccinati. Intanto è stato deciso che coloro che sono guariti dal coronavirus dopo cinque mesi dovranno effettuare la terza dose.

Una nota del ministero della sanità chiarisce che, per coloro che hanno avuto il covid e non sono stati vaccinati entro i dodici mesi dalla guarigione “è indicato procedere il prima possibile con un ciclo primario completo, ovvero due dosi di vaccino bidose o una dose di vaccino monodose”.

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