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Tiziana Cantone, il Gip dice no all’archiviazione

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Caso Tiziana Cantone: non è stata accolta la richiesta di archiviazione della Procura di Napoli. Si riaprono così le indagini sulla 31enne, la cui morte era collegata alla diffusione in rete a sua insaputa di video privati che la ritraevano. La salma fu ritrovata il 13 settembre 2016, al collo la giovane indossava un foulard. L’opposizione nei confronti dell’archiviazione, avanzata dai legali della madre Teresa, è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari di Napoli Nord Raffaele Coppola.

Le conclusioni del pm di qualche mese fa

Il pm Giovanni Corona, nel 2022 aveva avanzato la richiesta di archiviazione, tornando alla primissima ipotesi che venne fuori sulla vicenda Cantone, quella del suicidio per impiccagione, ritenendo la strada dell’omicidio non praticabile. Il motivo era legato all’esito dell’esame autoptico. Gli avvocati di Teresa Giglio, madre della 31enne di Mugnano, Gianluca Condrò, Stefano Marcialis ed Emiliano Iasevoli, dichiarano la propria soddisfazione sul proseguimento delle indagini.

Nuove indagini sul caso

Ora il pm Coppola, viste le decisioni del giudice, ha richiesto alla Procura di effettuare nuove indagini nel termine di 90 giorni e nominare un perito che dovrà analizzare l’attrezzo ginnico, il foulard e la posizione in cui la Cantone è stata trovata. Questa operazione verrà eseguita attraverso un esperimento giudiziale, per accertare la compatibilità con il decesso per asfissia da impiccagione.

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