Vico, Vittorio Emanuele e Genovesi, tre licei storici della città di Napoli, si uniscono alla mobilitazione in favore del popolo palestinese.
Tutto prende piede dal liceo classico Genovesi, nel cuore di piazza del Gesù Nuovo. All’alba di ieri un gruppo di ragazzi ha fatto ingresso nella scuola prima del suono della campanella, segnando l’avvio ufficiale della mobilitazione. Poco dopo, dalla facciata dell’edificio è apparso uno striscione con la scritta “Genovesi Occupato”, che ha reso visibile a tutti la presa di posizione degli studenti. In un comunicato diffuso nelle ore successive, i giovani hanno spiegato le ragioni della loro scelta: «Non possiamo restare in silenzio. Continuiamo la protesta iniziata con lo sciopero del 22 settembre per bloccare tutto, finché il governo Meloni non ascolterà le nostre voci». Il gesto del Genovesi ha fatto rapidamente da apripista. Nel giro di poche ore, anche gli studenti del Vittorio Emanuele II e del Gian Battista Vico hanno annunciato l’occupazione dei rispettivi istituti, unendosi al movimento cittadino.
Al Vico, in via Salvator Rosa, gli studenti hanno diffuso una nota in cui definiscono la loro azione una scelta «lucida e consapevole»: «Ci inseriamo in un movimento di lotta che attraversa scuole, università e intere comunità. Vogliamo spezzare il silenzio che per troppo tempo ha legittimato la complicità del nostro governo rispetto al massacro palestinese.”
La Chiesa di Napoli: “Ospitiamo gli studenti palestinesi”
Intanto la Chiesa di Napoli apre le proprie porte a 8 giovani studenti palestinesi, offrendo loro accoglienza, sostegno e una possibilità concreta di futuro. L’iniziativa, voluta dal cardinale Mimmo Battaglia, nasce dal desiderio di rendere la comunità diocesana «segno vivo di fraternità e di speranza in un tempo ferito dalla guerra e dal dolore».