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Tre secoli di carcere per il clan dei giovani scissionisti di Miano

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Sommati sono tre secoli di carcere. Gli anni di pena in carcere sono stati pronunciate dal Gup di Napoli Marcello De Chiara per alcuni esponenti della camorra di Miano. Il gruppo di scissionisti dei Lo Russo cosiddetto di ‘abbasc Miano’, composto da giovani leve dei ‘capitoni’.  I reati contestati dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli sono associazione a delinquere di stampo mafioso e l’associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Le condanne più severe sono state comminate ai capi del gruppo, tutti giovani: il 24enne Matteo Balzano (20 anni di reclusione), il 30enne Gianluca D’Errico (19 anni e 4 mesi) e il 26enne Salvatore Scarpellini (19 anni e 4 mesi). Condannati anche Vincenzo Gangiano (13 anni), Angelo Contiello (11 anni). Patrizio D’Aria (12 anni), Giuseppe Falcone (12 anni). T(AGI)Lil (Segue) 122215 MAR 21

Multe poi per 52mila euro e riconosciuti risarcimenti nei confronti del Comune di Napoli costituitosi parte civile. Tra i condannati anche Maria Trambarulo (2 anni e 8 mesi), nipote di Gennaro Trambarulo, elemento di spicco della cosiddetta ‘Alleanza di Secondigliano’, legata e al boss Salvatore Silvestri (condannato a 2 anni e 8 mesi) e Vincenza Carrese (2 anni e 6 mesi). È stato invece assolto dal reato di associazione a delinquere Gaetano Garnier,  condannato invece per il reato di spaccio a 2 anni e 6 mesi.

 
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