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Boom di turisti a Napoli, in 170mila lo scorso fine settimana

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Ottimi numeri per il turismo, lo scorso weekend a Napoli, con 170mila turisti che hanno scelto la città. Anche le condizioni metereologiche hanno aiutato i turisti, con giornate soleggiate che hanno permesso ai visitatori di concedersi una breve vacanza dal sapore quasi estivo.

Tra aperture straordinarie, visite guidate ed eventi vari, la città ha offerto la possibilità di partecipare a numerose iniziative nella seconda settimana di ottobre. A contribuire, anche le giornate FAI del 12 e del 13 ottobre, che hanno portato Napoli a raggiungere un vero record. Alla Chiesa di San Francesco di Paola, in Piazza del Plebiscito, sono state registrate 4.200 visite, rendendola il secondo sito più visitato d’Italia.

A rovinare questo quadro idilliaco, la situazione sul fronte della viabilità e dei trasport pubblici, con non pochi i disagi provocati in primis delle metropolitane cittadine. Tanti i turisti bloccati in fila alle emettitrici di biglietti nelle stazioni, come tante sono state le auto imbottigliate nel traffico alle uscite della Tangenziale.

Turisti in fila a Napoli per la foto con l’opera tanto discussa

Bagno di folla, tra turisti e cittadini partenopei, anche per l’installazione dell’opera di Gaetano Pesce, “Tu si ‘na cosa grande”, in Piazza Municipio. L’opera di Pesce è stata soggetta a molte contestazioni da parte degli abitanti della città che l’hanno definita un’offesa a Napoli. Ad essere soggetto di accuse anche il Comune che ha speso circa 200mila euro tra allestimento e guardiania. Eppure questo weekend, in tantissimi si sono messi in coda per un selfie con il Pulcinella contemporaneo.

I figli di Pesce hanno risposto alle numerose critiche: “Nostro padre non avrebbe mai pensato di offrire a Napoli qualcosa di offensivo o scontato. Al contrario, ha voluto donare due cuori”, spiegano Milena e Jacopo Pesce. “Ha scelto di celebrare il lato più femminile e colorato di Pulcinella, vestendolo con tonalità vivaci, in netto contrasto con il tradizionale bianco. È stato un gesto di grande dolcezza, che ha messo in risalto una Napoli ricca di sfumature, aperta e accogliente, proprio come l’amore che lui provava per lei”.

Anche la curatrice dell’opera, Silvana Annichiarico, ha spiegato la fase di gestazione del progetto. “Gli elementi utilizzati per questa installazione sono degli archetipi della sua poetica. Persino il titolo dell’opera è derivato da diversi colloqui e scambi… avevamo ragionato intorno a I love Napoli, Napoli amore mio, Tu si ‘na cosa grande, finché abbiamo concordato tutti, a cominciare da lui sul titolo che alla fine è stato scelto”. Un’opera che ha fatto tanto discutere ma che, in realtà, rappresenta il grande affetto e l’amore che l’artista nutriva per Napoli e per la sua cultura.

Di Sabrina Valenti

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