C’è il suono delle campane e il silenzio assoluto, assordante, ad accompagnare l’uscita del feretro dalla chiesa di Santa Lucia a Sant’Antimo. Sono terminati poco fa i funerali di Giulia Tramontano, la ragazza brutalmente uccisa a 29 anni a coltellate dal suo compagno Alessandro Impagnatiello, incinta di sette mesi del loro figlio che avrebbe voluto chiamare Thiago. I funerali sono stati celebrati dal Vescovo di Aversa Angelo Spinillo, e dal parroco di santa Lucia don Salvatore Coviello.
L’uscita del feretro
Gli striscioni, la corona, i fiori
“L’amore regala e non priva. Protegge e non uccide”. Questo uno striscione esposto a pochi metri dall’ingresso della chiesa. In tantissimi hanno posato una rosa bianca sul feretro in segno di rispetto e d’amore per una ragazza così giovane che dentro di sè portava la vita. Per volontà dei parenti i funerali sono stati privati, le telecamere e i giornalisti hanno atteso fuori. Sui manifesti funebri è stato aggiunto anche il nome di Thiago, il bimbo che la ragazza portava in grembo, al settimo mese di gravidanza quando è stata uccisa a Senago, in provincia di Milano. Ai lati dell’ingresso della chiesa sono stati posti i gonfaloni dei Comuni di Sant’Antimo e di Senago, le due città unite dalla tragica vicenda di Giulia, originaria del Napoletano e che da diverso tempo viveva nel Milanese.
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