La settimana del Festival del Cinema di Venezia, giunto alla 79esima edizione, va avanti. Tante le stelle che hanno percorso il red carpet in queste ore. Tanti anche gli artisti della nostra terra che in laguna stanno promuovendo con la Film Commission il territorio regionale. Tra le star più applaudite Ludovica Nasti, la giovane protagonista dell’Amica Geniale.
Tanti i titoli interessanti, tra questi “Adriana sono io” di Crialese
Emanuele Crialese, regista e sceneggiatore italiano, parla per la prima volta pubblicamente della sua transizione di genere nel film «L’immensità» presentato al Festival del Cinema di Venezia. La vicenda raccontata riguarda il regista molto da vicino, narrando la vita di una bambina nata in un corpo che non la rispecchia ed in cui non si riconosce.

Penélope Cruz, l’attrice spagnola, nel cast
Penélope Cruz, incarna il ruolo di una moglie vittima di violenze domestiche, di un marito che non la ama, ma al contempo una madre amorevole che ascolta e capisce la propria figlia.
In un’intervista al Corriere della Sera dichiara: «La madre del film la trovo anche moderna, nel senso che lei capisce la necessità della figlia, la rispetta, merita la libertà che reclama. Sua madre è la sua complice, la nutre e le dà coraggio».
“Siamo quello che siamo, ossia esseri umani”
Emanuele Crialese, porta sul grande schermo una storia che coinvolge molti dei suoi spettatori. Adriana vive in un corpo che non accetta e in cui non si rispecchia. Il regista dichiara in un’intervista all’ANSA che ha preferito non proporlo come primo film della sua carriera in quanto: «Sarebbe stata la storia di un poveraccio che vive la crisi di genere, invece ho aspettato. Cose come queste bisogna raccontarle quando si sa parlare».
«Io sono figlio del mio tempo, ora per fortuna i tempi sono cambiati, i bambini in questo sono grandi maestri, sanno usare le nuove parole, il gender fluid ad esempio, e ci dicono ‘maschio-femmina sono categorie, siamo quello che siamo, ossia esseri umani prima che definiti sessualmente».
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