Dalla perizia sulla voragine che si è aperta su via Morghen a una ricerca approfondita della documentazione custodita negli uffici del Comune e della Municipalità. Tutto per capire come sia stato possibile che si sia sfiorata la tragedia con un incidente di queste proporzioni. Intanto, arrivano le prime considerazioni dai presidenti di ABC ed EIC.
Sottosuolo instabile, si indaga sull’incidente di via Morghen
Si cerca un collegamento tra l’apertura che ha inghiottito due auto e costretto all’evacuazione di decine di famiglie da un edificio adiacente e la bomba d’acqua e fango che è venuta fuori da porte e finestre di un palazzo su via Solimena l’altro ieri notte. Sebbene la gestione dell’emergenza, nelle ore successive ai fatti, è stata più che adeguata, testimoniano alcuni residenti, e la macchina della solidarietà si è subito messa in moto, offrendo conforto e riparo a chi è stato invitato a lasciare la propria abitazione in via cautelativa, la paura serpeggia tra chi vive nell’area. Allo stato attuale, nessuno conosce con certezza il motivo del crollo della strada.
Voragini al Vomero, le parole dei presidenti di ABC ed EIC
Nell’inchiesta condotta dal pm Federica D’Amodio e coordinata dal procuratore aggiunto Simona Di Monte, la pista battuta è quella del crollo colposo. Un fascicolo è stato aperto contro ignoti, mentre due consulenti nominati dalla Procura partenopea sono stati sul posto assieme alla presidente di ABC Alessandra Sardu. Si può “escludere che ci sia un problema che abbia riguardato la parte fognaria perché la nostra conduttura è assolutamente integra”, ha assicurato.
“Le cause possono essere state di vario tipo e noi dobbiamo assolutamente comprendere cosa sia accaduto anche per stabilire se c’è la necessità di fare altri interventi in quell’area”, ha poi concluso la presidente Sardu. “Probabilmente era l’allaccio di una conduttura privata”, ha aggiunto il presidente dell’Ente Idrico Campano Luca Mascolo, unendosi al discorso. “Da come si presenta la situazione, e dalle foto che ho visto, pare che la condotta principale dell’acqua sia collassata a seguito del crollo, e non l’abbia provocato”.
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