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Whirlpool, appello di Lepre al governo

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di Teresio Costa

La Whirlpool vuole chiudere lo stabilimento di Via Argine a Napoli, licenziando i 357 operai della sede partenopea del colosso statunitense degli elettrodomestici. Una situazione completamente sfuggita di mano alle istituzioni locali come anche al governo centrale che, più che ammonire ed esortare, non riesce proprio a fare anche in considerazione della risolutezza di un’azienda che, a suo dire, non ha più e né intravede una business strategy per lo stabilimento napoletano. Dopo tanti e ripetuti tira e molla, con tanto di passerelle politiche e di promesse mai mantenute, giunge puntuale la riflessione di Gianni Lepre, opinionista economico del Tg2 Rai e dell’agenzia di stampa nazionale Italpress: “Quella della Whirlpool di Napoli è una situazione al limite del ridicolo, basta considerare il fatto che lo stabilimento produce e vende, non è fermo e con zero commesse.

La scusa dell’azienda a stelle e strisce per archiviare l’avventura partenopea oltre a 357 buste paga, è il non mantenimento di un regime di produzione e distribuzione imposto dalla casa madre nel Michigan”. “Il colosso degli elettrodomestici di Benton Harbor – ha poi continuato il prof. Lepre – come tutte le multinazionali plurimiliardarie, sono giunte nel nostro Paese sfruttandone il vantaggio geografico oltre che fiscale. Per loro, e non per noi ahimè, l’Italia resta un mezzo paradiso fiscale, in considerazione del fatto che, per dirla in maniera gergale, loro hanno comprato la fame di interi territori. Di conseguenza, esaurita la fase di picco, restituiscono la fame ai territori depredati, e vanno ad investire ad est dove la mano d’opera si abbatte anche del 70%”.

https://www.sicomunicazione.it/whirlpool-appello-di-lepre-al-governo/

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