A Napoli si discute di commissariamento a soli sei mesi dalla scadenza del consiglio comunale. Tutto nasce dal rinvio della seduta che avrebbe dovuto approvare il bilancio e l’ennesima constatazione che Luigi de Magistris può contare ora su una maggioranza davvero risicata se non del tutto assente. La coalizione che ha sostenuto de Magistris, nata oramai dieci anni fa da un consenso tra la sinistra “a sinistra del PD”, un’area cristiano-popolare e un movimento civico è andata sfaldandosi col passaggio di fronte di alcuni consiglieri tra i sostenitori del governatore campano Vincenzo De Luca, che del suo scontro con de Magistris ne ha fatto uno dei cavalli di battaglia. A sorpresa sono i consiglieri in Forza Italia, del cavaliere Berlusconi, ad essere indicati come coloro che supporterebbero de Magistirs pur di evitare il commissariamento in questi sei mesi, scelta che significherebbe lo stop a determinati pagamenti e una ulteriore crisi economica per la città già devastata dalle conseguenze del nuovo coronavirus.