L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha comunicato la conclusione della lunga sequenza avviata sabato scorso. Dalle 16.53 del 15 febbraio fino alle 18.30 del 19 sono stati rilevati registrati ufficialmente 672 terremoti. A preoccupare sono state due scosse di magnitudo 3.9 registrate domenica. Nonostante le rassicurazioni fornite dalle autorità sullo sciame sismico di questi giorni, ad alzare un polverone feroce sono state le dichiarazioni, a detta di tanti fuori luogo, del capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano.
Ciciliano e quella frase fuori luogo…
Durante un incontro con i cittadini a Monterusciello, forse spinto da nervosismo e dal comprensibile peso della responsabilità data dal suo ruolo, Ciciliano si è lasciato andare ad una risposta poco edificante nei confronti di una donna che gli chiedeva cosa potesse accadere al verificarsi di una scossa ancora più forte delle altre. Ciciliano ha risposto seccamente “Cadono i palazzi e contiamo i morti”
La preoccupazione sulle vie di fuga rimane
Al netto delle polemiche dopo l’uscita infelice del dott.Ciciliano, la preoccupazione resta legata alla vie di fuga in caso di un terremoto particolarmente violento. Ad ora, il piano generale ufficiale prevede lo smistamento dei residenti dell’area flegrea nelle diverse regioni italiane, cosa che però comporterebbe di fatto una consistente perdita di popolazione per la Campania ed il contestuale pericolo della perdita di un patrimonio culturale, di tradizioni, usanze e costumi. Altra soluzione potrebbe essere spostare i residenti dei campi flegrei nelle diverse zone interne della stessa regione Campania. Pianificazione, programmazione, ma anche informazione della cittadinanza. Tre parole chiave su cui bisogna ancora lavorare.
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