“Vogliamo sapere la verità sulla vicenda del Garante della Privacy che, alla luce di quanto uscito sulla stampa, potrebbe aver avuto interlocuzioni con i vertici del suo partito e direttamente con l’ex ministro Sangiuliano a sua tutela, mirate a comprimere il diritto di cronaca e di informazione dei cittadini”. A parlare è il sindaco di Terni e candidato alla presidenza della Regione Campania, Stefano Bandecchi. Il caso, quello delle presunte pressioni subite dal Garante della Privacy per frenare le inchieste sull’ex ministro della Cultura e candidato al Consiglio Regionale campano Gennaro Sangiuliano.
La richiesta di chiarezza sul caso
“La vicenda appare piena di nubi che devono essere diradate”, prosegue Bandecchi, “perché sarebbe un fatto gravissimo se interessi privati, o di partito, avessero influenzato le scelte e le decisioni del Garante. Ritengo urgente ed opportuno che Ghiglia e l’ex ministro Sangiuliano vengano auditi pubblicamente, di fronte al Parlamento e a tutti i cittadini. Su questo tema deve esserci assoluta trasparenza e vogliamo conoscere la verità”, insiste il sindaco di Terni e fondatore dell’Università Niccolò Cusano. “Lo chiedo perché, da garantista quale sono da sempre, credo che sia l’unica soluzione in grado di chiarire una, al momento apparente, torbida vicenda che mescolerebbe gli interessi pubblici a quelli privati e politici”.
“Il Garante della Privacy deve essere assolutamente indipendente e sganciato da qualsiasi logica politica, ed è questo ciò che vogliamo sapere: si è svolto tutto in modo trasparente e con la dovuta indipendenza o le scelte compiute sul caso Sangiuliano sono state invece influenzate e determinate dalla politica? E ancora, tutte le segnalazioni giunte al Garante, come ad esempio quella di Maria Rosaria Boccia o quella del senatore Renzi, sono state trattate allo stesso modo e negli stessi tempi?”. “Nell’interesse supremo dei cittadini e di tutte le parti ad iniziare da quella del Garante che è un importante presidio dello Stato a tutela dei cittadini. Auspico che siano immediatamente sentite le parti in causa e si possa giungere alla verità. Ne hanno diritto tutti i cittadini italiani”, conclude Bandecchi.
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