L’indignazione e la rabbia per il femminicidio di Giulia Cecchettin non accennano a calare di intensità. Dalle strade, però, non arrivano solo testimonianze a supporto della lotta al patriarcato, anzi. I fatti riguardano un giovane 24enne che, di ritorno a casa, è testimone di una violenza: lui prende, interviene e difende la ragazza picchiata dal fidanzato. I due, si scoprirà, hanno appena 16 anni. L’aggressione contro la giovane si interrompe, il suo fidanzato se la prende con il ragazzo intervenuto che ha già il telefono in mano e sta chiamando la Polizia. Di tutta risposta, il 16enne lo minaccia di chiamare i suoi amici dicendo che lo avrebbero steso per terra e dice che quella è la sua donna, che lui può farle quello che vuole. A quel punto, le parole di lei: “Capisci che adesso il mio ragazzo va nei casini per colpa tua?“.

“Pochi minuti prima dell’arrivo della Polizia”, racconta il 24enne ai giornali, “quattro amici dell’uomo lo aggrediscono. Subisce un trauma cranico, la frattura del naso e di una costola. Questo il pensiero scritto da Francesco [il giovane intervenuto in difesa della ragazza picchiata in strada dal fidanzato, NdR] ieri sera: «Questo è il nostro Paese, questo è il mondo in cui vivo. Dove chi è indifferente vince e chi cerca di fare qualcosa viene distrutto. Ma preferisco essere gettato a terra e rialzarmi piuttosto che essere chiuso nell’omertà e stare in silenzio»”. Questo lo sfogo affidato dal 24enne alle pagine di Il Giornale, al quale ha raccontato i fatti. Gli agenti, successivamente, hanno identificato l’aggressore; per lui è scattata la denuncia.

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