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In 4 al concorso: nessuno vuole fare medicina d’urgenza a Napoli

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Cardarelli, medicina d'urgenza a Napoli

I prenotati erano 15, ma al concorso si sono presentati appena in 4. Ecco il volto dell’emergenza sanitaria a Napoli, nei cui ospedali nessuno vuole fare medicina d’urgenza.

Concorso disertato, in crisi la medicina d’urgenza a Napoli

È cronica e tristemente nota la carenza di medici nei Pronto Soccorso del napoletano. D’altro canto, però, se all’ultimo concorso proposto dall’attuale amministrazione per reclutare personale sanitario a tempo indeterminato si sono presentate solamente quattro persone rispetto alle 15 candidate (comunque inferiori alle 25 attualmente mancanti rispetto al minimo salutare in forze al Cardarelli di Napoli), un problema di fondo ci deve essere e non di piccole dimensioni. “Il Pronto soccorso dell’ospedale napoletano sconta una grave mancanza di medici”, rileva la stessa azienda sanitaria, “e per fronteggiare questa mancanza molti reparti dell’ospedale sono chiamati quotidianamente a contribuire con proprio personale per garantire la copertura dei turni”.

Aggressioni e soprusi, inoltre, affliggono fin troppo spesso chi lavora in prima linea nel mondo della sanità locale. Dall’inizio dell’anno, associazione di categoria Nessuno tocchi Ippocrate, ha contato poco meno di 25 aggressioni ai danni del personale medico-sanitario avvenute tra le ASL Napoli 1 e 2. L’ultimo episodio, alla clinica Villa Betania di Ponticelli, dove un 60enne con precedenti di Afragola è stato denunciato per resistenza a Pubblico Ufficiale e interruzione di pubblico servizio.

La sceneggiata dei TikToker all’inaugurazione del locale

Se alle difficoltà vissute in corsia e sul posto di lavoro, poi, si aggiungono anche episodi come quello dell’arrivo di Rita De Crescenzo e altri tiktoker all’inaugurazione di un locale d’abbigliamento a bordo di un’ambulanza noleggiata, è quasi comprensibile come la voglia di lavorare in un settore simile venga meno. “Dovranno essere presi provvedimenti contro chi ha organizzato questa buffonata utilizzando anche impropriamente le sirene e quindi creando inutile allarme nella cittadinanza”, è stato il duro commento del deputato dei Verdi, Borrelli. “Hanno infangato la nostra professione”, le parole dell’associazione Nessuno tocchi Ippocrate.

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