“Occorre intervenire nel settore marittimo”: lo ricorda il segretario regionale di Fit Cisl Campania Raffaele Formisano. Gli effetti economici della pandemia si fanno sentire anche sui lavoratori dei porti e del mare, che reppresentano un ambito strategico per il trasporto nazionale.
“Il settore del trasporto marittimo è tra i settori economici più danneggiati dalla crisi indotta dal flagello epidemico – spiega Formisano -. Focalizzando l’osservazione sulle attività marittime dell’area del Golfo di Napoli, ove insiste una fitta rete di servizi di trasporto marittimo (rete gestita da molteplici aziende tra le più importanti delle quali si possono annoverare: Caremar che è la concessionaria del servizio pubblico convenzionato, la Snav, la Medmar, la L.N.G., la Alilauro, la Alilauro Gruson) in ragione della densità della popolazione residente e della natura propria di grande zona turistica che abbraccia sia le attrazioni della costa che quella delle isole, risulta immediatamente evidente la drastica riduzione del traffico soprattutto dei passeggeri ma anche del ridotto trasporto delle merci. Un ridimensionamento di oltre il 60%, significa che l’impiego delle navi è stato ridotto di due terzi e quello degli occupati a poche centinaia di unità in servizio”.
Urge ripristinare l’equilibrio prepandemico dei trasporti
In questa difficile situazione, anche in questo specifico segmento di economia nazionale le stime sui dati aggregati non descrivono, ovviamente , la situazione d’impatto nelle singole aziende con i propri lavoratori. “Mentre gli operatori concessionari degli approdi nei porti per linea hanno quasi del tutto azzerato i servizi di trasporto, limitando i servizi stessi all’impiego di una o due unità per coprire le tratte con un minimo di affluenza, la Caremar la società preposta dalla Regione Campania allo svolgimento dei servizi pubblici di trasporto marittimi nel Golfo ha dovuto mantenere, seppure in un contesto di servizi minimi indispensabili, in servizio un minimo di 4 unità navali nel momento di quasi azzeramento del trasporto tra marzo e maggio e rientrare al normale impiego di 7 unità dal mese di agosto a tutt’oggi e fino alla conclusione dell’anno. Ora il governo nella bozza di legge di bilancio 2021 all’art.111 ha previsto al primo comma la proroga e l’incremento dei fondi destinati già dall’ultimo decreto Rilancio (10 milioni per il 2020) e alle imprese di navigazione operanti con navi minori nel settore del trasporto di persone (5 milioni per il 2020). Come si può facilmente notare -conclude Formisano – l’emergenza pandemica delinea un quadro critico e ci vorranno interventi decisi in futuro per poter ripristinare quell’equilibrio esistente nel periodo pre – pandemico”.