“Cosa ne pensa dei manifesti della Regione contro il Governo?”. “Non li ho visti”. Uno scambio secco, qualcuno potrebbe dire frettoloso, quello tra una giornalista e il ministro Gennaro Sangiuliano, stamane, a Palazzo Fuga, dove il responsabile del dicastero della Cultura è intervenuto per un convegno organizzato da FNC. Non lasciano margine di interpretazione, le parole del ministro: nessuna opinione pubblica, niente da dire alla stampa. I giornalisti, però, non hanno mollato e, a una domanda sui risultati elettorali in Sardegna, Sangiuliano si è pronunciato con un briciolo di libertà in più.
“Il risultato elettorale in Sardegna può essere un campanello d’allarme?”, ha chiesto al ministro la giornalista. A quel punto, Sangiuliano, arrivato al ministero della Cultura in quanto candidato di Fratelli d’Italia, ha risposto inizialmente smarcandosi. “Io mi occupo di cultura”, le sue parole. Una posizione netta, che avrebbe potuto far terminare la discussione lì. Invece il ministro ha continuato. “No, non credo sia un campanello d’allarme”, la sua riflessione offerta alla stampa, “ma io mi occupo di Cultura”.
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