Il giorno del grande ritorno a casa. Paolo Sorrentino, premio Oscar per la Grande Bellezza, ha presentato alla stampa presso il Cinema Filangieri “E’ stata la mano di Dio”, che segna la sua seconda pellicola girata a Napoli dopo il debutto, vent’anni fa, con L’Uomo in Più.
Un film autobiografico che negli anni ’80 del #Napoli di Maradona segna la scelta di vita dell’autore, votato al cinema, tra tragedie familiari e l’euforia di una città che viveva una epopea calcistica che, come lo stesso regista ha ricordato dopo la morte di Maradona, travalicava i confini tra realtà e fantasia.
Il film di Sorrentino racconta la vicenda del diciassettenne Fabietto Schisa (interpretato da Filippo Scotti, vincitore del premio Marcello Mastroianni per questo ruolo), sullo sfondo di una Napoli caotica e contraddittoria di fine anni Ottanta. Goffo e indeciso su come trovare il suo posto nel mondo, cerca rifugio e calore nella famiglia vivace e colorata; un equilibrio che è destino a finire a causa di un’improvvisa tragedia che gli porta via la madre. La serenità di Fabietto sembra inevitabilmente perduta, finché in città non arriva un idolo destinato a riempire i cuori di orgoglio, sogni e fantasia: nel 1984 Maradona arriva infatti a giocare al Napoli. Proprio in quell’estate cruciale il giovane protagonista trova la forza di lottare con la natura del destino, la confusione della perdita e l’inebriante sensazione di essere vivi…e liberi.
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