Per cinque persone era già stata disposta la sospensione di pubblico ufficio o servizio per un anno, per una sesta è la stessa misura cautelare è arrivata oggi. Il gruppo, secondo quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri, si sarebbe reso responsabile di una grave truffa ai danni dell’Ente pubblico: i sei, infatti, sarebbero tutti dipendenti in servizio presso il Comune di Cimitile, in provincia di Napoli. Furbetti del cartellino, in sostanza, capaci di aggirare l’evoluzione tecnologica del meccanismo marcatempo con la partecipazione alla truffa del responsabile dei controlli. L’ultimo uomo per il quale i militari stamane hanno eseguito l’applicazione di misura cautelare personale, infatti, sarebbe l’amministratore del sistema dei cartellini.
Il 65enne, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, facendo leva sulle sue competenze informatiche e sfruttando il suo ruolo di amministratore del sistema, avrebbe manipolato il registro elettronico delle presenze. La manomissione degli orari d’ingresso e di uscita, commessa stando alle indagini dei Carabinieri nel 2023, avrebbe favorito – oltre che sé stesso – anche gli altri cinque dipendenti comunali già precedentemente sospesi dall’attività lavorativa. Per il “tecnico” del gruppo di furbetti, l’accusa di reato è aggravata: oltre a essere “amministratore del sistema relativo ai cartellini marcatempo”, infatti, l’uomo sarebbe anche Responsabile del personale.
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