La FP CISL di Napoli guidata da Luigi D’Emilio lancia l’aut aut contro il gruppo Neuromed che ha licenziato 15 persone nelle cliniche Mediterranea di Napoli, Trusso Cardiomed di Ottaviano e Ios, già San Felice e Meluccio, di Pomigliano, e chiede l’immediato reintegro dei lavoratori, annunciando la lotta ad oltranza del personale delle Case di Cura interessate. Dopo alcuni sit-in effettuati nelle ultime settimane, la vertenza Neuromed è arrivata sui tavoli istituzionali, con un incontro in Regione ed una interrogazione al Governo presentata dai parlamentari Scotto e Sarracino del PD.
Vertenza Neuromed, la nota
Nella riunione svoltasi in Giunta tra l’assessore Ettore Cinque, il capo di Gabinetto Almerina Bove, il direttore generale “Tutela della Salute” Antonio Postiglione e la delegazione CISL guidata dal responsabile Sanità Pubblica, Privata e Terzo Settore Massimo Imparato sono state poste all’attenzione dell’Esecutivo. “Le contraddizioni di un Gruppo – ha sottolineato Imparato – che ha chiuso gli ultimi bilanci con un milione e mezzo di attivo, continua a beneficiare di risorse pubbliche e decide in autonomia di mandare a casa le persone nonostante l’elevata domanda di assistenza per esami e altre prestazioni”.
La Giunta ha preso atto della posizione sindacale assicurando un proprio intervento per avviare a soluzione la questione. A loro volta i deputati Scotti e Sarracino hanno chiesto ai ministri del Lavoro, della Salute e delle Imprese e Made in Italy di conoscere “quali iniziative – per quanto di competenza – intendano intraprendere e se non ritengano necessario convocare i vertici aziendali del gruppo Neuromed e le organizzazioni sindacali al fine di aprire un tavolo di confronto volto a salvaguardare i livelli occupazionali”.
La voce della FP CISL
“Accogliamo positivamente – ha commentato D’Emilio – l’apertura al confronto da parte della Regione e l’iniziativa dei parlamentari. Ma restiamo in attesa di risultati. Perché, sia ben chiaro, se i licenziamenti non saranno ritirati, la nostra lotta andrà avanti e la mobilitazione non si fermerà. Sul tema chiederemo anche una presa di posizione del Consiglio regionale, perché è arrivato il tempo di far capire a queste società che da fuori vengono ad investire a Napoli, che non si utilizzano soldi pubblici e le elevate professionalità del territorio per arricchirsi senza garantire stabilità al personale. Spero che le istituzioni intervengano decisamente verso gli azionisti del gruppo per una tempestiva e positiva soluzione”.
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