La cena della Vigilia di Natale a Napoli è un evento che racchiude tradizioni culinarie, simbolismi religiosi e il calore della famiglia. A farla da padrone il pesce, protagonista indiscusso. Per il cenone ogni famiglia partenopea ha le sue varianti, ma ci sono determinate pietanze che è veramente difficile non trovare in tavola.
Gli antipasti del cenone
Gli antipasti natalizi, ad esempio, sono sempre un successo. Come la pizza di scarole, farcita con olive, acciughe, pinoli e uvetta. Rappresenta un inizio quasi irrinunciabile. C’è chi prepara anche il polpo all’insalata e le suggestive bruschette al pomodoro. Sempre per aprire le danze.
Il primo
Si passa poi al primo, qui i napoletani scelgono tra gli spaghetti alle vongole, in bianco o macchiati con un po’ di sugo. Ma si può facilmente trovare qualcuno che gusta la pasta ai frutti di mare, acquistati al massimo 24 ore prima.
Secondo e contorni
La cena della Vigilia continua con il pesce fritto, come il baccalà in pastella, il capitone, o i gamberoni al forno. Non manca quasi mai la storica frittura di calamari, rigorosamente preparata al momento per mantenere la croccantezza. Ma spesso c’è spazio anche per orate o spigole, preparate all’acqua pazza o al cartoccio a seconda dei gusti dei componenti della famiglia. Contorni che vengono incarnati dai “broccoli di Natale” e dalla famosa insalata di rinforzo con cavolo bollito, acciughe e olive.
I dolci tradizionali
A chiudere le ore passate tutti insieme a tavola i dolci della tradizione napoletana, dagli struffoli ai roccocò, passando per i mostacciuoli.
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