Pfizer e Astrazenica hanno annunciato riduzioni alle forniture dei vaccini, in media del 50% rispetto a quelle previste. Il rallentamento della consegna dei vaccini rischia di compromettere il piano vaccinale italiano ed europeo con la fine della pandemia da rimandare al prossimo anno. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato azioni legali. Anche l’Ue, fa pressioni per far rispettare le forniture previste da contratti. Per quanto riguarda le consegne, le prime di AstraZeneca dovrebbero arrivare il 15 febbraio, ma con meno dosi del previsto. Mentre Pfizer dovrebbe ri-aumentare le forniture dalla prossima settimana, facendole tornare al 92% di quelle previste.
Conte: Ritardi inaccettabili
“Le Regioni italiane sono costrette a rallentare le nuove somministrazioni per assicurare il richiamo alle persone già vaccinate – dice il premier Conte-. Ma ancora più preoccupanti sono le notizie di ieri diffuse da AstraZeneca, il cui vaccino è in attesa di essere presto distribuito anche nell’Unione Europea. Se fosse confermata la riduzione del 60% delle dosi che verranno distribuite nel primo trimestre significherebbe che in Italia verrebbero consegnate 3,4 milioni di dosi anziché 8 milioni. Tutto questo è inaccettabile. Il nostro piano vaccinale, approvato dal Parlamento italiano e ratificato anche in Conferenza Stato-Regioni, è stato elaborato sulla base di impegni contrattuali liberamente assunti e sottoscritti dalle aziende farmaceutiche con la Commissione europea. Questi rallentamenti delle consegne costituiscono gravi violazioni contrattuali, che producono danni enormi all’Italia e agli altri Paesi europei, con ricadute dirette sulla vita e la salute dei cittadini e sul nostro tessuto economico-sociale già fortemente provato da un anno di pandemia. Ricorreremo a tutti gli strumenti e a tutte le iniziative legali, come già stiamo facendo con Pfizer-Biontech, per rivendicare il rispetto degli impegni contrattuali e per proteggere in ogni forma la nostra comunità nazionale”.
Arcuri: pronta la diffida
l’Italia, in queste ore sta inviando una diffida per inadempimento a Pfizer BioNTech. Lo stesso potrebbe avvenire per AstraZeneca, che era partita da una garanzia di 16 milioni di dosi per il primo trimestre, salvo poi scendere a 8 e ora solamente a 3,4 milioni. Il problema sottolineato da Arcuri è che nel primo trimestre avremo solamente 15 milioni di dosi di vaccini anti-Covid, poco più della metà di quelle previste dal primo piano vaccinale.