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Bomba carta esplode ai Quartieri Spagnoli, paura e danni

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Un ordigno artigianale è stato fatto esplodere nella notte nel cuore dei Quartieri Spagnoli, in via Trinità degli Spagnoli

Un ordigno artigianale è stato fatto esplodere nella notte nel cuore dei Quartieri Spagnoli, in via Trinità degli Spagnoli, all’altezza del civico 27. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo operativo della compagnia Napoli Centro, verificando che lo scoppio ha danneggiato il paraurti e il parabrezza di un’auto parcheggiata proprio lì, una Toyota modello IQ.

I militari dell’Arma stanno indagando sull’episodio che ha scosso il quartiere: si tema che possa essere un avvertimento. Nei giorni scorsi i Quartieri Spagnoli hanno registrato un vero terremoto negli equilibri del predominio della criminalità organizzata, sempre presente, benché il quartiere, con bar e ristoranti spuntati ovunque, abbia cambiato decisamente volto.

Nei giorni scorsi sono state eseguite ben 53 misure cautelari, tra arresti in carcere e domiciliari, nel corso di un blitz delle forze dell’ordine, sulla base del provvedimento emesso dal gip del tribunale partenopeo su richiesta della Dda.

Accusati di associazione di tipo mafioso

L’accusa è per tutti, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione e detenzione e porto abusivo di armi da fuoco. Gli arresti arrivano al termine delle indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli e del Comando provinciale dei carabinieri di Napoli tra il 2018 e il 2020. Queste hanno documentato l’esistenza di un’associazione di tipo mafioso, armata, strutturata in alcuni gruppi criminali operativi nella zona centrale del capoluogo campano e, in particolare, nei Quartieri Spagnoli, con rapporti di cooperazione con i più potenti sodalizi dei Mazzarella e dei Contini.

Smantellati tre sodalizi criminali

Il primo dei sodalizi smantellati fa capo a Eduardo Saltalamacchia, Vincenzo Masiello e Antonio Esposito. Le loro attività illecite, estorsioni e spaccio, erano concentrate in particolar modo nelle zone della Pignasecca, di Largo Baracche e della Speranzella.

Spaccio ed estorsioni, le principali attività

Le indagini hanno fatto emergere l’esistenza di un gruppo criminale che fa capo al pregiudicato Carmine Furgiero, detto “o’ Pop“, e al figlio Luigi, dedito a un fiorente traffico di stupefacenti nella zona di vico Canale a Taverna Penta, che da anni sovvenziona i clan malavitosi dei Quartieri, ricevendo all’occorrenza da questi ultimi sostegno e aiuti. Le indagini hanno ricostruito, anche attraverso le immagini di sistemi di videosorveglianza, la frenetica attività di vendita al dettaglio della droga relativa alla “piazza di spaccio della sposa“, coincidente proprio con i luoghi nei quali insistono le abitazioni della famiglia Furgiero. Ancora è stato dimostrato come lo stesso gruppo criminale si avvalesse di numerosi pusher che, a seguito di contatti telefonici, provvedevano a recapitare le dosi di stupefacente a domicilio, direttamente presso le abitazioni dei clienti o in luoghi convenuti con gli stessi.

Sentinelle 24 ore su 24 ai Quartieri

Infine è stata fatta luce su un terzo sodalizio, quello che fa capo alla famiglia Masiello con al vertice Antonio, detto “o’ Nu”, e suo figlio Vincenzo, detto “oì Cucù“, che gestivano un’attività di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. La droga veniva confezionata all’interno di un immobile in vico Teatro Nuovo. La piazza era militarmente presidiata da vedette, che si alternavano in base a turni prestabiliti, 24 ore su 24.

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