Quattro esponenti di CasaPound sono stati rinviati a giudizio per l’aggressione del fotografo Roberto Tarallo, avvenuta nell’ottobre 2023. A provocare l’aggressione del 44enne era stata una spilla con un logo antifascista che la vittima indossava sul suo giubbino. L’episodio era avvenuto in zona Vomero, dove l’uomo era stato tra l’altro, minacciato verbalmente e rapinato. Sul posto erano intervenuti gli uomini della Digos che, successivamente, si impegnarono a perquisire le abitazioni dei quattro indagati e della sede di CasaPound in via Foria. Gli agenti avevano trovato, all’interno dell’appartamento di uno degli uomini, una cartucciera di un mitragliatore da guerra contenente 55 bossoli. Lo scorso gennaio, la Procura aveva emesso alcune misure cautelari nei confronti dei quattro uomini. Tra queste, l’arresto di tre esponenti e l’obbligo di dimora per il quarto membro coinvolto. Nella giornata di ieri, 18 dicembre, il giudice dell’udienza preliminare ha deciso di accogliere le richieste del pm Fabrizio Vanorio. L’aggiornamento del processo si avrà il prossimo 3 febbraio 2025.
“Ancora una volta siamo di fronte a un partito organizzato sul piano nazionale che si dichiara apertamente fascista e i cui militanti sono responsabili da anni di aggressioni e violenze tipiche dello squadrismo fascista- ha affermato il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo- Quello di Napoli non è l’unico procedimento a carico di squadristi di Casa Pound. Per esempio a Bari è in corso quello per l’aggressione alla nostra ex-europarlamentare Eleonora Forenza e al compagno napoletano Antonio Perillo. Torniamo a chiedere lo scioglimento di Casa Pound e degli altri gruppi neofascisti come imporrebbe la XII disposizione della Costituzione nata dalla Resistenza”
Di Sabrina Valenti
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