Anche nella città partenopea sono giorni di protesta e indignazione, dall’est all’ovest, e Napoli non è rimasta in silenzio: ha alzato la voce e si è unita al coro nazionale e mondiale per chiedere la fine della guerra. La manifestazione che si è tenuta a piazza Dante è stata un successo clamoroso, con oltre duemila persone accorse dalla città e dalla provincia chiedendo, in coro unito, una sola cosa: la fine della guerra. Ucraini, georgiani, italiani e persone di altre nazionalità hanno superato ogni differenza di credo e di ideologia, sbandierando cartelli e manifesti contro Putin e sventolando bandiere della pace e dell’Ucraina. Giallo-blu e arcobaleno si sono confusi e alternati nella piazza napoletana, tra un grido di protesta e un inno all’Ucraina, mentre i manifestanti intervenuti richiamavano l’attenzione sulla gravità dei fatti.
La Campania pronta ad accogliere
C’è chi pone l’attenzione sulle molte fake news che girano in Russia, dove la tv di stato sta offrendo ai cittadini una visione distorta della realtà, e chi si unisce nel cordoglio e nel supporto attivo, come Miriami, che ricorda come anche la sua Georgia sia stata vittima della prepotenza russa nel recente passato. Napoli, da parte sua, ha offerto una casa e un riparo a chiunque volesse fuggire dalla guerra, oltre ad aiuti concreti sul piano medico, come ribadito dal governatore Vincenzo De Luca. Intanto, però, i profughi ucraini in fuga dalle bombe sono già arrivati in città: almeno 200, secondo una delle organizzatrici della manifestazione, e altri sarebbero in arrivo, ma la macchina burocratica starebbe già lavorando a fatica per elaborare le loro richieste di permesso.
Pace sul palco del San Carlo
“La Questura velocizzi la procedura”, è stato l’appello dell’organizzatrice della manifestazione. “Siamo al quarto giorno di guerra, e quantificare il numero dei rifugiati è difficile”. Intanto, le dimostrazioni di affetto e solidarietà si fanno sempre più frequenti, e il richiamo alla pace passa anche per il palco del San Carlo, su cui il soprano ucraino Liudmyla Monastyrska e il mezzosoprano russo Ekaterina Gubanova si sono abbracciate fraternamente al termine dell’ultima replica dell’Aida messa in scena.
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