“Il coltello è in un ceppo sopra al frigorifero, insieme alle altre lame da cucina”. Sono state queste le ultime parole riferite da Alessandro Impagnatiello al legale Sebastiano Sartori prima che quest’ultimo rendesse noto di voler rinunciare al suo mandato.
Le ultime parole al legale: ecco dov’è l’arma del delitto
Non sarà più lui, dunque, a difendere il 30enne ora in carcere a san Vittore dalle accuse di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso: accuse per le quali ha già confessato. Per la prima volta dallo scorso weekend, i sigilli fuori l’ingresso dell’abitazione di Impagnatiello e Tramontano saranno rotti dagli investigatori che, con il magistrato e la scientifica, entreranno in casa alla ricerca dell’arma del delitto. Sartori ne ha indicato la presunta posizione agli investigatori, informazione rivelatagli da Impagnatiello nel suo ultimo colloquio.
Intanto, la data dell’autopsia sul corpo della vittima è stata ufficialmente fissata per questo venerdì, dopodiché potranno svolgersi i funerali per Giulia e per il suo piccolo Thiago, morto prima ancora di poter nascere. Tra domani e dopodomani, invece, da Senago a Sant’Antimo, in tantissime piazze si terranno cerimonie pubbliche e manifestazioni in loro memoria.
Le immagini di Impagnatiello dopo i fatti
“La famiglia di Giulia fin da subito ha temuto questo tragico epilogo”, ha fatto sapere l’ex legale del 30enne. Per loro, qualcosa non quadrava: il racconto dei fatti di Impagnatiello non era coerente. Le immagini di una telecamera di videosorveglianza nei dintorni della sua abitazione ne sconfessa definitivamente la prima versione dei fatti, allargando le crepe nel muro di bugie eretto in prima battuta dal barman 30enne. Sono le 3:14 di domenica notte 28 maggio quando Alessandro Impagnatiello rientra a casa. Poche ore prima ha ucciso – come da lui stesso confessato solo 72 ore dopo – la compagna Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi. Otto minuti dopo, alle 3:22, esce brevemente in strada. Sotto il braccio ha un involucro, “verosimilmente un lenzuolo bianco o plastica”.
A riprenderlo entrambe le volte è una telecamera di sorveglianza privata, i cui filmati sono stati acquisiti dai Carabinieri della squadra omicidi del nucleo investigativo di Milano. La stessa telecamera lo riprende il mattino successivo, uscire di casa alle 7:01 con uno zaino marrone in spalla che lascia nel bagagliaio. Poi ritorna al cancello carraio, e ne esce sette minuti dopo, alle 7:08, “tenendo con la mano sinistra due involucri, verosimilmente di plastica, all’interno dei quali si può notare un agglomerato di materiale compatibile con un mucchio di vestiti”.
Potrebbe interessarti anche: Caso Tramontano, per il parroco di Giulia è stato duplice omicidio
Oppure: 29enne incinta scomparsa: indagato fidanzato di Giulia Tramontano
Segui SiComunicazione su Google News