Niente numero chiuso e obbligo di prenotazione per le spiagge di Posillipo Donn’Anna e delle Monache. Così ha deciso il Tar che condanna il Comune e l’Autorità portuale al pagamento delle spese processuali. I “Comitati per il Mare Libero, Gratuito e Pulito” hanno vinto la loro battaglia che va avanti dall’estate scorsa.

Il Comune può intervenire sulla sicurezza

Il Comune potrebbe continuare a imporre la prenotazione appellandosi a ragioni di ordine pubblico. Infatti la sentenza del Tar da una parte dà ragione ai Comitati ma dall’altra parte il Comune ha aggiustato il provvedimento restrittivo, come richiesto dallo stesso Tar, dove ha spiegato che il numero chiuso e l’obbligo di prenotazione sono stati introdotti per motivi «di sicurezza pubblica». Su questo punto i magistrati amministrativi hanno rilevato che per il Comune si tratta solo di una «soccombenza virtuale», un tecnicismo che di fatto non chiude alla reiterazione del provvedimento da parte di Palazzo San Giacomo purché corretto nella direzione indicata dal Tar. Di fatto i correttivi il Municipio li ha già presentati non ricevendo dal Tribunale amministrativo nessun provvedimento di sospensiva.

Tar: “Il numero chiuso danneggia in minori”

Nella sentenza il Tar ha, tra l’altro, evidenziato che il dispositivo di accesso limitato, partito negli anni del Covid ma rinnovato poi anche ad allarme cessato, danneggia in particolare i minorenni che, se non accompagnati, non possono accedere alle spiagge. E le famiglie a basso reddito alle quali si è impedito di andare gratuitamente al mare quando volevano, visto il limite di tre prenotazioni settimanali imposto dal regolamento. Ad oggi vincono i Comitati poi se il Comune reitererà il provvedimento che riguarda le spiagge è molto probabile che sarà ancora il Tar a dover intervenire.

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