Pubblico e sicurezza: sono queste le richieste del conduttore del Festival di Sanremo Amadeus che in caso di slittamento o di un festival sottotono è disposto a rinviare l’edizione direttamente al prossimo anno. La querelle nasce dopo che il Prefetto d’Imperia ha sentenziato il blocco al pubblico in sala per le date in programma al teatro Ariston dal 2 al 6 marzo.
Le parole di Amadeus
«Chiarisco una cosa: non vorrei che sembrasse che mi sono intestardito a fare Sanremo a tutti i costi. Lo deve volere la Rai, la discografia e la città di Sanremo. Lo dobbiamo volere tutti: o siamo compatti e lavoriamo per farlo al meglio oppure ci rivediamo nel 2022. Io sono sempre stato chiaro: o Sanremo si fa in sicurezza – perché la salute viene al primo posto – oppure non si fa. Abbiamo l’esempio di Sanremo Giovani: è stato fatto in un teatro piccolo, con tanti cantanti e tecnici che si sono avvicendati sul palco. È andato tutto bene: non abbiamo avuto mezzo problema. Se il protocollo sanitario è preciso le cose si possono fare. Con Sanremo Giovani la Rai lo ha dimostrato».
“Se lo posticipiamo a maggio diventa il Festivalbar”
Su un eventuale slittamento Amadeus dice: «Se lo posticipi a maggio non è Sanremo, ma il Festivalbar. E poi chi ci dice che a maggio avremo lasciato le mascherine e potremo abbracciarci tranquillamente? Se così fosse firmerei subito, ma a maggio probabilmente saremo più o meno nella stessa situazione. Quindi spostarlo per trovarsi con gli stessi problemi non avrebbe senso”.
Si apre all’ida del pubblico di figuranti
«Pensiamo a figure contrattualizzate che sono parte integrante dello spettacolo nel rispetto del Dpcm -spiega Amadeus -. Con le giuste distanze possiamo arrivare a 380 persone in platea, mentre la galleria sarà ovviamente chiusa. Dobbiamo offrire al pubblico a casa e agli artisti che sono sul palco la possibilità di avere uno spettacolo vero. Chi dice che il pubblico non serve fa un altro mestiere. Io non mi metto a sindacare di protocolli sanitari e mi affido al giudizio di tecnici ed esperti. Su come si fa uno spettacolo invece penso di avere l’esperienza per sapere come si realizza uno show così importante», prosegue Amadeus, che poi sottolinea: «Il Festival blindato non serve a niente, non è uno spettacolo televisivo, passerebbe alla storia come il Sanremo del Covid».