“Non merita questo strazio”. Usa queste parole, lo scrittore Maurizio De Giovanni, per commentare il napoletano utilizzato per la scrittura del testo di “I p’ me, Tu p’ te” da Geolier. La cosa, però, ha generato non poche discussioni, polarizzando i commenti in rete e fraintendendo, in realtà, l’osservazione dell’autore.
Geolier a Sanremo con un brano in napoletano: è polemica
Il rapper partenopeo, classe 2000, è tra gli artisti in gara nella 74esima edizione del Festival di Sanremo ed è l’unico a portare un brano cantato in napoletano. “Il pezzo è nato per Sanremo, ma era comunque destinato a essere parte di un disco”, ha spiegato Geolier in questi giorni. “Amadeus mi ha dato l’opportunità di partecipare con un brano in napoletano ma dico che per me arrivare a cantare all’Ariston è già una vittoria. Tutto quello che arriverà dopo sarà un qualcosa in più”. Alla pubblicazione del testo del brano, però, sono seguiti diversi commenti critici: su tutti, quello dello scrittore Maurizio De Giovanni.
“È una lingua antica e bellissima, con la quale sono stati scritti capolavori immensi. È un patrimonio comune, ha un suono meraviglioso, unisce il maschile e il femminile come fa l’amore. Non merita questo strazio”. Queste le parole utilizzate da De Giovanni sui social: parole che hanno scatenato una vera e propria bufera di commenti. C’è chi difende a spada tratta lo scrittore e chi, invece, lo critica quasi accusandolo di aver discriminato un suo conterraneo. Il punto delle parole dell’autore, però, pare essere stato mancato dai più che hanno commentato il suo messaggio.
I commenti sotto il messaggio di De Giovanni
“Geolier (22 anni) è stato l’artista che nel 2023 ha venduto in Italia più album di tutti gli altri (compreso mostri sacri della musica). È stato per diverse settimane al 1°posto delle classifiche negli Usa. Ha una media di 5,2 milioni di streaming mensili. Sold out ai concerti in tutta Italia (compreso le 3 date al Maradona). Pertanto invece di difendere un vostro concittadino che porterà un pezzo interamente in napoletano sul palco più importante della musica italiana, lo state mettendo alla gogna ancor prima di ascoltare la sua canzone. Che piaccia o no lui ce l’ha fatta e non ha dovuto snaturarsi. Il vero razzismo dobbiamo combatterlo a casa nostra prima che fuori. Forza Geolier, forza Napoli”. A scriverlo, sotto al post di De Giovanni, è un utente del web.
La risposta dello scrittore a queste parole non tarda ad arrivare. “Quindi se ho successo posso fare tutti gli orrori che voglio?”, digita tagliente De Giovanni. “Basta questo? Davvero? Io gli auguro di cuore tutto il successo del mondo”, insiste a spiegare, “ma un po’ di rispetto per la mia lingua lo pretendo”, termina con una punta di orgoglio. I commenti, però, continuano a fioccare sotto il suo messaggio, tra chi si schiera con lui e chi continua a fraintendere o ad addurre ulteriori motivazioni critiche.
La spiegazione dello scrittore
“Evidentemente è necessaria una precisazione, che francamente mi sembrava così ovvia da non aver bisogno di essere esplicitata”, ha specificato nello stesso messaggio in rete De Giovanni. “Non c’è da parte mia alcun giudizio sull’artista, il suo valore musicale o il suo successo che peraltro gli auguro con tutto il cuore da conterraneo e tifoso di ogni espressione positiva del territorio. Il napoletano è una lingua, ha una sua scrittura e questa ha diritto al rispetto. Chiaro, adesso?”. Per rendere ancora più completa la spiegazione, lo scrittore ha continuato: “Qui non si tratta di scomodare Di Giacomo, Viviani o De Filippo. Andate a vedere la scrittura dei testi di Pino Daniele. Sono tutti disponibili in rete. Guardate come sono scritti”.
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