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Le giocate mai più viste di Maradona, la tecnica al servizio del compagno

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Il fiume di parole, aggettivi, etichette e allegorie è più che giustificato. Diego è stato così grande da meritare qualsivoglia qualificazione. Vorrei, però, soffermarmi sugli aspetti tecnici del calciatore, il migliore della storia del calcio. Entrare nel merito, come fossimo critici d’eccezione ad una mostra d’arte. Chi ha amato Maradona, e chi più di noi tifosi del Napoli, ha potuto apprezzare la sua tecnica, mirabilie che non abbiamo mai visto più su un rettangolo verde.

I paragoni, ma lui era unico

Un gol a pallonetto da centrocampo? Quando riuscì a Mijatovic del Real Madrid tutti lo paragonarono ad alcuni realizzati dal nostro amato 10. Quando l’erede incompleto Messi arrivò fino alla porta dopo una serpentina da centrocampo con la palla incollata al sinistro, tutti dissero che la Pulce ha voluto imitare il Pibe de oro. Possiamo citare giocate straordinarie, “maradoniane”, di Ronaldo il Fenomeno, di Zidane, di Ronaldinho, e facendo qualche passo indietro al portoghese Futre. Schizzi d’autore, più che altro.

Come Diego nessuno mai

Allievi del maestro, a cui “appiccicare” categorie sempre inferiori a Diego, non certo per colpa loro. Ma i dribbling ad alta velocità senza mai cadere nonostante i falli, le punizioni al limite con la carezza al pallone, le finte improvvise, persino il gol di mano li conoscono tutti. Fanno parte del patrimonio comune degli appassionati d’arte. Ciò che rimarrà indelebile nella nostra mente è il “resto”, altrettanto funambolico come i gesti noti ai più.

Le giocate

Qualche esempio? Il cross in mezzo all’area che veniva fuori quando si posizionava vicino alla bandierina del calcio d’angolo ed era capace, con tre difensori addosso, di governare la sfera, alzarla e metterla al servizio dei compagni. Chi lo ha mai fatto dopo di lui? Nessuno, al massimo oggi si cerca il fallo per perdere tempo negli ultimi minuti della partita.

Un altro esempio? I gol sdraiato da terra, col sinistro o addirittura di testa, sfidando le leggi della fisica e prima ancora la logica sportiva. Si, poi, possiamo elencare rabona, veronica, tunnel, insomma sfaccettature varie che altri hanno ripetuto egregiamente ma più come gesti fini a se stessi che come giocata utile al compagno. Tanta grazia, forse troppa. La realtà che diventa mito. Basta parole, rivediamoci tutti i video piangendo. 

Di Carlo Porcaro

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