Una crescita dei contagi significativa negli ultimi giorni, anche se a fronte di una percentuale che giocoforza fa i conti con l’aumento o la diminuzione del numero quotidiano di tamponi effettuati. E’ ciò che sta vivendo attualmente la Campania che, seppur sta affrontando in maniera egregia la pandemia, vive come gran parte del mondo occidentale la cosiddetta terza ondata dell’epidemia di covid-19. Spulciando i dati dall’inizio della settimana a fronte di un numero più o meno stabile dei posti occupati in terapia intensiva, le degenze ordinarie hanno subito un aumento stimabile tra le quaranta e le cinquanta unità. Per quanto riguarda invece le zone maggiormente a rischio sotto occhio dell’Unità di Crisi vi è l’area di Giugliano in Campania e quella del Vesuvio con Torre Annunziata in testa.
A destare preoccupazione anche quanto accaduto lo scorso weekend nel centro cittadino, con folle di persone per strada anche dopo l’orario di coprifuoco. Intanto, a pochi giorni dalla riapertura in presenza di tutte le classi scolastiche con un trend attualmente non significativo dei contagi negli istituti, la Regione avrebbe comunque deciso di tenere sotto stretta osservazione il trend, pronta a possibili nuove strette nel caso la curva si facesse più ripida. Le attività in presenza, anche su sollecitazione del Tar che ha reputato giuste le rimostranze di quei genitori che richiedevano il ritorno in aula, riguardano come gran parte d’Italia il 50% della platea per ogni istituto, con il restante a turno a casa per seguire la didattica a distanza. Vedremo quali decisioni saranno prese a ridosso del fine settimana, termine consueto per la conferma o meno della fascia di rischio regionale di appartenenza.