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Recuperare e valorizzare piazza Garibaldi, verso il flop del progetto

verso il flop il progetto dedicato al recupero di piazza garibaldi

Doveva essere un progetto innovativo di affidamento di uno snodo cardine della città a un privato, un’idea per rilanciarne e recuperarne gli spazi conveniente per tutti. Invece, col passare del tempo, quel lampo di genio si è rivelato sempre più un flop. Si tratta del progetto relativo a piazza Garibaldi, che naufragherà ufficialmente in una decina di giorni se nessuno dovesse farsi avanti prima.

Non bene, per il progetto relativo a piazza Garibaldi

Il rilancio e la valorizzazione dell’area di piazza Garibaldi, troppo spesso all’attenzione della cronaca per le sue condizioni al limite del degrado, doveva passare per un’iniziativa di affidamento a privati, un’idea la cui presentazione, inizialmente, aveva riscosso non poco successo. Ora, però, a quasi una settimana dalla scadenza del bando indetto dal Comune, l’interesse dei privati latita. Il motivo, probabilmente, è da ricercare nelle clausole dell’accordo, che vedrebbero chiunque accettasse l’incarico di affidamento dover far fronte a tutte le spese di gestione e manutenzione, ordinaria e straordinaria, di tasca propria.

Campo da basket, parco giochi, skate park: zone che, tanto d’estate quanto d’inverno, sono frequentate a ogni ora e che, spesso, finiscono per essere teatro di rapine e aggressioni. A testimonianza di questo, una protesta dei commercianti dell’area andata in scena appena una manciata di giorni fa: una manifestazione pacifica, con i titolari delle attività che hanno esposto sulle vetrine dei loro bar e negozi cartelli con su scritte provocatorie, del tipo “Il turismo comincia da qui”, chiedendo più sicurezza per piazza Garibaldi.

I cavilli del bando

Certo, l’accordo per la gestione in affidamento di piazza prevedrebbe anche dei vantaggi per chi si facesse avanti, come la possibilità di istallare eventuali attività commerciali in sette micro-chioschi da 10 metri quadri l’uno. Anche qui, però, un cavillo: per il fitto di ognuno di questi ci sarebbero da pagare 400 euro al mese, per un totale di altri 2800 euro. C’è anche la questione della cura del verde, dell’obbligo di realizzare eventi e spettacoli (da offrire in forma gratuita) all’interno della cavea, il presidio sociale della piazza con attività di mediazione dei conflitti e l’incremento dei servizi a favore di senzatetto, tossicodipendenti e immigrati privi di documenti.

Tutto a carico esclusivamente dell’affidatario della piazza. Un piano interessante, quello concepito dall’amministrazione comunale, che sfortunatamente oggi non fa altro che rivelarsi uno scaricabarile senza mezzi termini. Intanto, a pagarne le spese, la città, con il suo primo punto d’accesso per turisti e pendolari che ancora versa in condizioni al limite dell’inaccettabile.

https://www.sicomunicazione.it/2023/07/27/napoli/cronaca/progetto-piazza-garibaldi-degrado-flop/

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