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10.03 “Il sangue è sciolto”. Il miracolo si ripete al Duomo

Battaglia miracolo San Gennaro Napoli

L’Arcivescovo di Napoli, don Domenico Battaglia, ha mostrato ai fedeli in Duomo la teca del sangue di San Gennaro con il liquido rosso completamente sciolto. Il miracolo del santo martire di Napoli, protettore della città, è stato annunciato alle 10:03.

Il sangue era già sciolto all’uscita della cassaforte

Il sangue è apparso liquido già nel momento in cui l’ampolla con il sangue del Santo patrono della città è stata estratta dalla cassaforte nella Cappella del Tesoro di San Gennaro da Monsignor De Gregorio. Un segno importante che il santo ha dato alla città, come la tradizione insegna. A osservare la scena da vicino anche il sindaco Gaetano Manfredi e il presidente Vincenzo De Luca.

L’annuncio in Duomo

“Il sangue è sciolto” ha detto dall’altare monsignor Battaglia, un annuncio salutato da un lungo applauso e dallo sventolio del fazzoletto dall’altare della chiesa principale del capoluogo.

L’omelia di Don Battaglia parla della violenza in città

“Non voglio essere irriverente e perdonatemi se azzardo un’interpretazione fantasiosa e forse distante dalla tradizione. Ma a volte mi domando, pensando al sangue del nostro Martire Gennaro, se la sua liquefazione piuttosto che un fatto di cui stupirsi, non sia la semplice fotografia di ciò che purtroppo continua ad avvenire nella storia, anche nella storia della nostra città, ogni qual volta viene versato il sangue dei poveri con le ingiustizie, con la violenza del potere come dell’economia, con la brutalità dei gesti come delle parole! Infatti, ogni volta che una persona viene ferita, umiliata, non rispettata nella sua dignità, non considerata come creatura ma come numero, oggetto, caso… non viene forse ferita l’immagine di Dio? Ogni qualvolta ci lasciamo trascinare dal peccato, dal male, dal rifiuto di ascoltare ciò che di più sano e nobile la nostra coscienza ci propone… non viene forse ferita l’immagine di Dio? Ecco, a volte credo che la reliquia di questo sangue stia lì a ricordarci questa ferita viva e sempre attuale, questa emorragia mai guarita, questo fluire di sangue mai interrotto.”

Il saluto alla teca

Al termine della cerimonia inizierà la processione per il saluto dei fedeli all’ampolla con il sangue portato sull’altare maggiore fino alle 12.30. Le preghiere e la venerazione riprenderanno dalle 16.30 alle 18.30.

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