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La Campania vicinissima alla zona rossa, la decisione nelle prossime ore

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Spaventa la terza ondata di coronavirus e in Campania torna ad essere tangibile il rischio zona rossa vista l’impennata dell’epidemia. Stando ai numeri, infatti, tra mercoledì e ieri nella regione è stata registrata una media di 2.285 casi al giorno. Solo nella giornata di giovedì si sono contati 2.385 positivi (200 in più rispetto al giorno precedente) su 23.649 tamponi effettuati. Una settimana fa la media era di 1.463 casi e tre settimane fa la media era di 1.277. La regione è la seconda in Italia per numero di positivi al covid e si valutano misure più stringenti per le prossime settimane.

Gli attualmente positivi oggi sono quasi 73mila in Campania e a fine gennaio erano scesi a 61.600. Non si tratta delle cifre di novembre scorso dove si raggiungeva quota 105mila ma la situazione resta comunque critica e allarmante. Uno scenario che ha spinto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris a lanciare per la prima volta un allarme anche alla luce della elaborazione dei dati che il Comune di Napoli ha affidato al gruppo di Statistica medica dell’Università Vanvitelli guidata da Giuseppe Signoriello.

La città di Parthenope infatti registra il 60% dei contagi. «Napoli evidenzia un’incidenza di Covid-19 sempre maggiore rispetto alla Campania, circa il 10 per cento in più al 21 febbraio, dice il primo cittadino. Anche la mortalità è notevolmente aumentata, del 65 per cento rispetto a quello della Regione Campania per 100mila abitanti. Il numero di ricoveri ospedalieri e di terapie intensive per Covid – infine – dopo una forte riduzione è attualmente stabile», ha dichiarato il sindaco e poi ancora: «È chiaro che i contagi stanno salendo ed è verosimile, se continuano a salire, che ritorneremo mi auguro per un periodo limitato, in una zona rossa». Infine de Magistris annette: «Se c’è una questione di picco sanitario, di terza ondata allora per la chiusura delle scuole deve intervenire o lo Stato o la Regione».

Anche il Governatore, criticato da mesi per il suo decisionismo, non più tardi di tre giorni fa, all’indomani del passaggio della Campania in zona arancione, aveva lanciato a sua volta un alert, contrariato dalle immagini degli assembramenti sul lungomare. Una zona rossa che aleggia insomma, sulla testa dei cittadini napoletani e della sua popolosa provincia, sebbene con una tendenza a lasciare il cerino delle decisioni in mano ad altri.

«Con un monitoraggio quotidiano stiamo verificando – ha concluso de Magistris – e nonostante il non intervento dello Stato e della Regione, se sono necessarie misure mirate». Lo aveva preceduto Vincenzo De Luca qualche giorno fa con l’affermazione: “Vi siete divertiti sul lungomare? Ora rischiamo la zona rossa”. All’aumento considerevole dei contagi c’è da aggiungere la carenza di vaccini disponibili, questione più volte sollevata dal governatore.

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