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Dal Vesuvio alla Solfatara, il consumo del suolo che fa paura

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Dai piedi del Vesuvio alla Solfatara passando per Ischia. E’ questa la zona che per consumo del suolo in Campania fa più paura in assoluto.

Edilizia senza freni in zone delicate

Alla presenza di un vulcano attivo tra i più pericolosi del mondo e in aggiunta nella zona dei campi flegrei dove regna il bradisismo, la smania di costruire negli anni non si è fermata. Il fenomeno dell’edilizia senza freni ha portato al raggiungimento di un triste primato: la Campania è infatti una delle regioni italiane con la maggiore superficie totale divorata dalle costruzioni.

Il rapporto ISPRA 2023

L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha pubblicato proprio in questi giorni il rapporto annuale 2023 sul consumo del suolo e la Campania figura al terzo posto in Italia, preceduta solo da Lombardia e Veneto.

Qualche numero sulla Campania

«In Campania sono 47 gli ettari coperti con costruzioni di vario tipo in zona a pericolosità idraulica e 150 in aree soggette a frana», spiega Michele Munafo, responsabile del Rapporto Ispra. Una grossa fetta riguarda Napoli e la sua provincia con comuni come Pozzuoli, Bacoli, Nola, Giugliano e altri che stanno continuando a far aumentare costruzioni e cantieri.

Consumo del suolo in aumento in altre province

Non scherzano altri capoluoghi di provincia come Benevento che secondo il rapporto ISPRA nel 2022 ha consumato 10,22 ettari (+15,61%), poi Caserta con dieci ettari (+25,13%). Infine Avellino e Salerno che si attestano entrambe oltre il 30 per cento di crescita.

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