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Omicidio Gioia, sconto di pena per la figlia killer e il suo fidanzato

Associazione di tipo mafioso, estorsioni consumate e tentate, detenzione e porto di armi da guerra e comuni da sparo, nonché delitti aggravati dal metodo mafioso: queste le accuse a carico di 20 persone arrestate dal Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna. Il gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia - ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei 20 indiziati appartenenti al clan Gallo-Angelino attivo a Caivano

I giudici della V sezione di Appello di Napoli hanno decretato una riduzione di pena per i due fidanzati Giovani Limata e Elena Gioia, accusati del delitto di Aldo Gioia. L’omicidio era avvenuto nell’aprile 2021: il ferimento mortale, nell’appartamento della vittima al Corso Vittorio Emanuele, ad Avellino. Per i due giovani, gli anni di reclusione passano da 24 a 18. I giudici, infatti, hanno accolto i motivi di appello – legati al vizio parziale di mente – dell’avvocato Rolando Iorio, difensore di Limata, e hanno riconosciuto le attenuanti generiche per Elena Gioia, difesa dall’avvocato Livia Rossi. Tra 60 giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza di secondo grado.

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